Sarei anch'io, come voi, subito contrario alla centrale se venisse costruita a qualche chilometro da casa. C'è un "però" che vorrei evidenziarvi.
Prima di predere una posizione irreversibile (con tutto quello che ne consegue) bisognerebbe "però" valutare altri aspetti.
Ieri sera ho potuto scambiare poche frasi con un esponente del Comitato promotore della manifestazione per capire che chi sta proponendo la centrale (Sorgenia, mi è stato detto) non ha attivato soluzioni per renderla accettabile e, comunque, per prevenire situazioni di rifiuto irreversibile. Io spero che voi non siate ormai in queste situazioni.
Avrei alcune cose da dirvi. Per essere lette dovreste "però" fare qualche passo indietro.
Se vi dicessi che il vostro inquinamento urbano è causato per più del 40-50% dal riscaldamento domestico credo che non direi niente di strano.
Se vi dicessi che quel 40-50% di inquinamento potrebbe essere ridotto e spostato fuori dell'insediamenti urbani voi potreste dire: bene!! cosa bisogna fare?
Lo vediamo più sotto.
Prima però di entrare in merito ad una possibile soluzione vorrei dirvi che in una qualsiasi centrale a turbogas (anche a ciclo combinato come quella che Sorgenia vuole realizzare) c'è una quantità di calore che viene persa.
Il 40-45% dell'energia spesa (metano) viene buttata nell'ambiente (aria, acqua) circostante la centrale sotto forma di calore (aria, acqua, fumi).
Nel caso specifico di Aprilia, circa il 40-45% di 730/0,55=1327 MW vanno buttati via; a meno che, questa potenza termica, non venga raccolta e utilizzata nei territori limitrofi in attività agricole, commerciali oppure in aree urbanizzate.
Posso dirvi che ora le centrali (di taglie più piccole) dovrebbero nascere vicine agli insediamenti urbani per avere la possibilità di distribuire oltre all'energia elettrica anche l'energia termica tramite reti di teleriscadamento, con vantaggio di tutti.
Ora posso dirvi che per riscaldare l'acqua per le vostre abitazioni e uso sanitario si potrebbe (e dovrebbe) utilizzare l'energia termica della centrale. Forse qualcuno dirà che nessuno ve l'aveva evidenziato. Male, malissimo! :-)
In tale caso sarebbe bene che nel comitato ci fosse un tecnico (indipendente) non residente che possa darvi una mano nel fare le valutazioni del caso. Chi potrebbe essere? Lo vedremo più avanti se deciderete in questo senso.
Quali sono i pro e quali i contro principali?
Pro:
1. i residenti potrebbero avere la propria bolletta energetica ridotta del 30-70% (parecchi centinaia di € in meno)
2. gli enti locali potrebbero trarre vantaggio promuovendo il risparmio energetico in modo esteso assieme a chi sta realizzando la centrale, facendosi finanziare le reti di teleriscadamento e gli adeguamenti infrastrutturali per realizzare le reti e togliere le caldaie più inquinanti e, inoltre, togliere le caldaie domestiche oppure lasciarele solo per situazioni di emergenza.
3. l'ambiente urbano verrebbe "bonificato" togliendo la maggior parte delle sorgenti di inquinamento (caldaie domestiche spesso molto inquinanti e spessissimo poco efficienti).
4. Il consumo energetico complessivo Centrale + Enti Locali + Residenti diminuirebbe di quantità maggiori del 40% riducendo inquinamento, emissioni, ecc.
Né pro né contro:
1. la realizzazione di una centrale più efficiente e redditizia potrà portare alla chiusura (o alla ristrutturazione) di centrali più inefficienti e inquinanti del produttore di energia, con tutto quello che ne consegue.
Contro:
1. mettere assieme i vari interessi può essere difficile ma non impossibile.
Mi fermo qui sperando che possiate utilizzare queste poche note per venire fuori da un potenziale vicolo cieco.
ing. Gianfranco Padovan
Presidente EnergoClub