Risparmio energetico negli edifici e nelle abitazioni

Il 31% del fabbisogno nazionale di energia elettrica e il 44% di energia termica (combustibili) vengono utilizzati in ambito residenziale, in uffici e aree commerciali. Buona parte di queste fonti energetiche sono destinate alla climatizzazione dei locali (riscaldamento invernale e raffrescamento estivo). Altra voce importante è quella degli elettrodomestici e degli apparati elettrici ed elettronici come tv radio, computer ecc.
L'illuminazione rappresenta una piccola quota, pari a circa il 2%, equivalente però al 15% dei costi dell'energia elettrica mediamente consumata in interni civili .

Quindi, rispetto al totale di energia finale consumato in casa, soltanto il 2% serve all'illuminazione, il 5% a cucinare e per gli elettrodomestici, il 15% per il rifornimento di acqua calda e il 78% per il riscaldamento.  In presenza poi di un impianto di raffrescamento/condizionamento estivo si deve aggiungere un buon 25% in più di consumi energetici.

Attualmente in Italia il fabbisogno energetico negli edifici è quantificabile mediamente in 200 kWh/m²/anno e dal momento che come già detto, buona parte di questa energia è termica (riscaldamento locali e acqua calda) significa che  viene persa attraverso dispersioni termiche verso l'ambiente.

Per capire la situazione italiana basta confrontare i consumi energetici degli edifici in Italia, Svezia e Germania. In Svezia lo standard per l’isolamento termico degli edifici non autorizza perdite di calore superiori a 60 kWh al metro quadro all’anno. In Germania le perdite sono mediamente di 150 kWh al metro quadro all’anno. In Italia si raggiungono punte di 500 kWh/m2/anno. Se il nostro paese si allineasse agli standard svedesi il riscaldamento degli ambienti scenderebbe dal 30 al 7% degli attuali consumi energetici. Se ci limitassimo ai  livelli tedeschi si ridurrebbe a circa il 14%. Da notare che la Germania e ancor più la Svezia sono molto più a nord, con temperature invernali più basse e consumi più elevati e, quindi, le stime del 7% e del 14 % sarebbero più basse.

Bioedilizia e Bioarchitettura

La bioedilizia è un'ottima strategia per affrontare alla base il problema del risparmio energetico negli edifici. Con questa disciplina tecnica particolare attenzione viene posta all'isolamento termico dell'edificio progettato.

Il risparmio di energia è, infatti, il primo scopo della bioedilizia. A questo del resto si aggiungono altri importanti obiettivi come la riduzione delle emissioni ambientali, la protezione degli ambienti domestici e dei luoghi di lavoro dalle onde elettromagnetiche e l'utilizzo di materiali non tossici, biodegradabili e/o riciclati.

La bioedilizia dedica anche grande attenzione all'ambiente, con l'uso di sostanze naturali, facilmente degradabili o riciclabili, il progetto di sistemi e impianti ad alta efficienza, basso consumo, minimo effetto inquinante.

Essa offre una vastissima gamma di materiali, vernici, rivestimenti, tessuti che sono già proficuamente utilizzati nei progetti edili più avanzati e che possono aiutare a rendere le case più sane e confortevoli.

Se si pensa che in Italia il 60% degli investimenti immobiliari si riferisce alle ristrutturazioni e che il dato salirà all'80% nei prossimi anni, si comprende quanto l' Edilizia Sostenibile possa contribuire al miglioramento della vita urbana.

Il costo di queste tecniche è paragonabile a quello dei sistemi tradizionali, ma i benefici ottenuti sono sicuramente maggiori: oltre a offrire un consistente vantaggio per la salute nostra e dell'ambiente, investire in bioedilizia si traduce in un risparmio concreto.

Solo per fare un esempio, un buon isolamento termico e un impianto progettato con la giusta attenzione ai consumi, consentono, in breve tempo, di ammortizzare il costo iniziale con il risparmio di energia ottenuto.

La bioedilizia è una tecnologia molto giovane. In Svizzera, dove si è all'avanguardia, si pratica da meno di 20 anni, anche la Svezia e la Germania sono esempi da seguire. In Italia invece solo alcuni comuni stanno cominciando a favorire questa pratica. A Carugate, nel Milanese, è stata ad esempio incentivata la redazione di regolamenti edilizi che favoriscano l’adozione di sistemi solari passivi quali serre addossate, da scomputare dalla volumetria e dal costo di costruzione.
Inoltre vengono imposte norme per una progettazione secondo i principi della bioarchitettura, quali l’orientamento degli edifici, il rispetto delle distanze minime per un corretto soleggiamento, ed impianti ad alto rendimento.

Altro esempio è quello della Provincia autonoma di Bolzano. Si tratta del certificato CasaClima, che promuove metodi di costruzione edile che soddisfano il principio del risparmio energetico e della tutela dell’ambiente.

Il certificato offre al consumatore informazioni facilmente comprensibili riguardanti le caratteristiche energetiche dell’edificio, per rendere più trasparenti i costi ed essere così di aiuto all’acquisto o all’affitto di un’abitazione.
Il certificato si ottiene se nella fase di costruzione vengono utilizzati materiali ecologici e se per il riscaldamento vengono utilizzate fonti energetiche rinnovabili.

Fonte ed informazioni:

assa-cee.org
edilio.it
bioarchitettura.rm.it
bioarchitettura.org
greenbuilder.com/sourcebook
ts.camcom.it/bioedilizia
biocostruire.org/home.htm
progettomeg.it/art25.htm
arx.org/architetturabioclimatica.htm
paea.it/bioedilizia.htm

 

Costruttori

wolfhaus.it
case-prefabbricate.it

haas-fertigbau.de
casedani.com
belwood.it
cosmohaus.it
variobau.at
rensch-haus.it
schwoerer.de
wigo-haus.at
 

Case tutto legno

habitatlegno.it
bprefille.it
balken.it

 

Edifici passivi

cepheus.de/eng
eb-online.de
passiv.at
minergie.ch
passivhaus-institut.de
passivhaus-info.de
forschungsforum.at

 

Recupero dell'acqua piovana

haustechnik.ch
 

Edifici con materiali riciclati

chemieco.com/caseprefabbricate.htm
 

Notizie ed articoli

promiseland.it/view.php?id=581 case di terra.
progettomeg.it/art25.htm
Immobiliare/archivio/700/articoloEdilizia.htm
promo.24oreprofessioni.ilsole24ore.com/Consulente greenplanet.net/Articolo1422.html
edilio.it/news
cliccasa.com/peep.htm
casaqualita.it/casaeco/02/0401-allegato.php

scala casaclima
Scala del fabbisogno energetico in un edificio - abitazione. Nella provincia di Bolzano le nuove costruzioni devono essere almeno in classe C e sono incentivate le costruzioni in classe A

 

casa in legno
L' ortodossia in bioedilizia raccomanda un abbondante utilizzo di legno o in alternativa di particolari laterizi, i sistemi solari passivi, il recupero di acqua piovana, il tetto ventilato e in genere l'impiego di materiali biodegradabili o riciclati e comunque una dispersione termica non superiore a 60 kWh/m2/anno,
Una tecnologia molto evoluta e moderna ma con origini antiche quale l'edilizia passiva permette consumi fino a 15kWh/m2/anno anche in condizioni di clima rigido.
L' utilizzo di tecnologie di domotica ottimizzano le tecniche di bioedilizia.

 


Il contributo della domotica – ovvero la gestione automatizzata dell’edificio - all’edilizia sostenibile sarà determinante in quanto permette all’edificio di autogestirsi nella sua prestazione energetica.
La domotica consente infatti di contenere i consumi energetici – sino a un ventesimo del consumo energetico usuale - e di monitorare l’inquinamento, ad esempio le emissioni di anidride carbonica. (Cliccare l'immagine per ingrandirla)

 

   Targa casaclima
         Targhetta Casaclima

 


Un tetto ventilato si può chiamare tale quando il manto di copertura si distacca dallo strato isolante, creando un'intercapedine che permetta ad un flusso omogeneo d'aria, di circolare dalla gronda fino al colmo; conseguentemente, devono essere evitate correnti trasversali. (Cliccare l'immagine per ingrandirla

 

recupero acque meteoriche
Il recupero delle acque meteoriche non è un risparmio energetico in senso stretto ma è comunque un recupero di risorse
Le soluzioni impiantistiche possibili sono diverse, molto dipendenti dalla disponibilità di spazio dell'utente: il serbatoio può trovarsi in cantina (nei pressi della stazione di pompaggio) così come in giardino (dove può essere interrato o no); il filtro può trovarsi in un pozzetto a parte o essere introdotto nel serbatoio.
Fonte e informazioni:
www.edilio.it/1
www.edilio.it/2

Isolamento termico e impianti termici

Se non si ha la possibilità di adottare una costruzione realizzata in bioedilizia, si possono comunque adottare molti accorgimenti per migliorare l'efficienza degli  impianti termici, meglio se in occasione di ristrutturazioni, ma non  necessariamente.

Il primo controllo da effettuare è quello dell’isolamento termico dell’abitazione, vale a dire ricorrendo a materiali e a tecniche specifiche, che incrementano la coibenza, rendono minime le infiltrazioni d’aria e proteggono dall’umidità. Esistono delle zone in cui è più necessario tale verifica: le pareti, i solai, il tetto, i pavimenti, il seminterrato, il vespaio aerato. I materiali isolanti hanno diverse forme (listelli, rotoli, ecc.) in quanto sono destinati a riempire vuoti ed a coprire superfici per aumentarne la resistenza alla trasmissione termica. Questa proprietà si misura in R seguito da un valore numerico: alti valori di R sono indice di un buon isolamento termico. Le sostanze isolanti più diffuse sono:

  • la fibra di vetro, prodotta con sabbia e vetro riciclato;
  • la lana di roccia, formata da roccia basaltica e da materiale riciclato proveniente dalle acciaierie;
  • i pannelli di cellulosa costituiti da carta di  giornale riciclata, additivata con sostanze ignifughe;
  • polimeri a basso peso molecolare come il poliisocianurato, il polietilene estruso (XPS), il polietilene espanso (EPS) e simili.

La zona dell’abitazione che consente un notevole isolamento termico è ovviamente il tetto. Per verificare la sua adeguatezza è sufficiente misurare lo spessore di materiale isolante: un valore di R < 22, (che equivale a 17,78 cm di fibra di vetro, 17,78 cm di lana di roccia oppure a 15,32 cm di cellulosa) indica la necessità di operare delle aggiunte di materiale coibentante. I valori ottimali vanno da R22 a R49, in base alla regione in cui è ubicata la casa. Se dopo aver raggiunto questi  valori per la copertura dell’edificio, sussistono ancora problemi di caldo o di freddo eccessivo, è opportuno procedere all’isolamento delle pareti esterne. In questo caso per una buona coibenza sono consigliati valori di R da 11 fino a 28 .

Esempio di "cappotto" esterno isolante.
www.portalsole.it

Isolamento termico del sottotetto.
www.portalsole.it

Impianto di riscaldamento e di condizionamento
Il fabbisogno energetico per tale impianto rappresenta più della metà del costo di una bolletta media. Il riscaldamento è la maggiore causa di  inquinamento delle nostre città. In termini economici ogni famiglia italiana spende, in media, circa 900 euro all’anno per riscaldarsi.

Coibentazione delle tubazioni impianto termoidraulico
Altro accorgimento da adottare è quello di isolare termicamente il sistema di tubazioni che convoglia i fluidi caldi fino ai vari ambienti della casa. La dispersione termica lungo questo percorso incide infatti notevolmente sui costi energetici e si stima un risparmio fino a 140 €/anno. Si può suggerire quindi di :

  • cercare le eventuali perdite e gli sfiati lungo il sistema di tubazioni;
  • sigillarle con mastice, nastro metallico o sigillanti di altro genere;
  • utilizzare delle guarnizioni ermetiche tra le giunture dei tubi per evitare fuoriuscite o infiltrazioni d’aria;
  • effettuare un controllo a posteriori delle valvole di regolazione dell’aria, per verificare l’efficacia dell’intervento   precedente;
  • rivestire con materiale isolante le tubazioni che trasportano i fluidi: in particolare le tubazioni che si trovano in zone non riscaldate, come il sottotetto, devono essere ricoperti con materiale isolante con minimo R6;
  • infine effettuare un test di sicurezza sulla combustione per verificare l’efficienza delle apparecchiature di combustione anche dopo l’isolamento delle tubazioni.

Nel caso che non si possa provvedere all'isolamento termico delle pareti esterne è possibile comunque ridurre la dispersione di calore dei caloriferi posti sulle pareti delle case che danno sull'esterno. Si tratta di un microintervento che consiste nell'inserire un foglio di materiale isolante, termoresistente, atossico e ignifugo tra il calorifero e il muro. In questo modo il calore non si disperde nel muro a contatto con l'esterno e resta in casa.
Permette di aumentare almeno del 5% l'efficienza di ogni calorifero, che aumenta notevolmente in caso di muri non coibentati a sufficienza.

Un grado in meno in casa equivale ad un risparmio energetico del 7%.

Fonte:
www.energialab.it pdf
www.termoenergy.it
www.andi.casaccia.enea.it

 
cappotto di isolamento termico
Con materiali isolanti si possono ottenere discreti isolamenti termici delle pareti esterne e solai con costi contenuti anche in abitazioni esistenti




Infissi termoisolanti
Contenere la dispersione termica degli infissi è in molti casi abbastanza semplice, a volte con semplici guarnizioni si hanno buoni risultati, alcune considerazioni nell'opuscolo dell'ENEA:
www.enea.it pdf





riscaldamento a pavimento
Il riscaldamento a pavimento....

riscaldamento a parete
...o a parate, a bassa temperatura, sono sistemi radianti preferibili ai comuni radiatori.

1) Sono maggiormente diffusivi e quindi riscaldano in modo più omogeneo o più dove serve, quindi miglio comfort.

2) Hanno temperature di esercizio attorno ai 35-40°C, mentre i radiatori hanno temperature nell'ordine dei 70-80°C, si ha così una minor dispersione termica.

3) Sono più adatti ad essere abbinati ad eventuali impianti termosolari ma anche abbinati alle più efficienti caldaie a condensazione

4) Sono sistemi a scomparsa, niente antiestetici radiatori o fancoil, rispetto a questi ultimi si evitano movimenti di aria e quindi di polveri.

Elettrodomestici e dispositivi elettrici

Nelle abitazioni la media di spesa per l'energia elettrica è di circa 650 € , con un consumo medio di 3.500 kWh.

Sempre più attenzione viene posta oggi al risparmio energetico, sia a livello individuale che collettivo.
A tal fine il mercato offre una vasta gamma di prodotti tecnicamente molto avanzati rispetto a qualche anno fa, che permettono di economizzare energia.

Per orientarsi tra la miriade di prodotti e marchi di fabbrica abbiamo la possibilità di valutare le caratteristiche energetiche ed ecologiche dei prodotti attraverso le etichette energetiche e i marchi di qualità.

Questi rappresentano delle "istruzioni per l'acquisto intelligente", però non sempre sono intuitivi e quindi sarebbe opportuno studiarne la composizione delle informazioni.

I consigli di EnergoClub

Scaldabagno elettrico (Boiller)
Due consigli per lo scaldabagno: se la vostra scelta è orientata su quello elettrico (sconsigliabile) acquistatene due piccoli anziché uno grande, se dovete alimentare sia la cucina sia il bagno. I due ambienti hanno funzioni (e quindi richieste) molto diverse. Inserendo un timer potrete evitare che lo scaldabagno funzioni quando non serve, oppure regolate il termostato sui 40°C d’estate e 60°C d’inverno, altrimenti l’apparecchio sarà costretto a miscelare acqua calda e fredda ad ogni richiesta. Inserite un miscelatore sullo scaldacqua perché elimina dispersione di calore dalle tubazioni per arrivare al rubinetto dove in genere è inserito il miscelatore stesso. Installate gli scaldabagno vicino al punto di utilizzo per evitare dispersioni durante il percorso e rivolgetevi sempre ad installatori esperti (soprattutto per gli impianti a gas).

Frigocongelatori
Per scegliere il frigorifero più adatto dobbiamo innanzitutto distinguere tra il 4 stelle che può congelare alimenti freschi, conservare surgelati fino ad un anno lavorando ad una temperatura che arriva a –18°C ed il 3 stelle che può conservare surgelati fino a un anno ad una temperatura di –18°C. Il due stelle può conservare surgelati fino ad un mese e lavora a –12°C, oppure quello ad una stella che lavora a –6°C e conserva fino ad una settimana. Ci sono sul mercato frigoriferi "ecologici" che risparmiano energia e rispettano l’ambiente, presentando un doppio isolamento ed il 50% di gas freon in meno.  Il frigo in generale va posizionato lontano dai fornelli, dal termosifone e dalla finestra lasciando uno spazio di almeno 10 cm tra la parete e l’apparecchio per garantire una buona ventilazione.  Il termostato va posizionato su una posizione intermedia e i cibi vanno cllocati ricordando che la zona più fredda è in basso subito sopra il cassetto verdura. È preferibile  non stipare il frigo e lasciare spazio tra cibi e pareti interne. La manutenzione è molto importante per il buon funzionamento e per il risparmio energetico: le guarnizioni devono essere in buono stato, l’apparecchio va sbrinato quando lo spessore del ghiaccio supera i 5-6 mm, il condensatore va pulito.


Nella tabella seguente sono paragonati i consumi ed i relativi costi annuali per l’energia elettrica di un frigocongelatore da 300 litri, di cui 200 per cibi freschi e 100 per cibi congelati, a seconda delle classi a cui appartiene il frigorifero  I calcoli si riferiscono ad un costo del kWh di 0,18 €, mediamente pagato dalle utenze domestiche.

etichetta efficienza energetica frigocongelatori

Scegliendo quindi un modello in classe "A" potremo spendere per l’energia elettrica circa la metà di quanto spenderemmo con un modello di classe "F".

Scegliere un elettrodomestico di classe "A+" o "A++" può comportare un ulteriore risparmio rispetto ad un apparecchio dell’attuale classe A.

Prendendo sempre come esempio il nostro frigocongelatore da 300 litri, i consumi ed i relativi costi annuali per l’energia elettrica diventano:

etichetta efficienza energetica frigocongelatori


Lavatrice

Anche per questo elettrodomestico recenti evoluzioni della tecnologia di base hanno introdotto il lavaggio "a pioggia" che sottopone gli indumenti ad una duplice azione di spruzzo dall’alto con acqua e detersivo. È previsto anche il riuso dell’acqua di lavaggio che viene riciclata e reimmessa nella vasca. Questo perché diminuendo la quantità d’acqua che occorre all’intero ciclo di lavaggio serve meno energia per portare l’acqua a temperatura e meno detersivo.

Prendiamo come esempio un bucato di 5 kg di biancheria di cotone a 60° e ipotizziamo di fare 5 lavaggi alla settimana. Nella tabella seguente sono paragonati i consumi medi e i relativi costi annuali per l’energia elettrica a seconda che la lavatrice appartenga alla classe A, oppure alla B, ecc.

etichetta efficienza energetica lavatrice

 

Consumi elettrici abitazioni



Dal 2003 gli elettrodomestici devono essere corredati di una "Etichetta Energetica", simile a quella riprodotta qui sotto

etichetta energetica

Nel settore 1 viene identificato l’elettrodomestico, riportando il nome o il marchio del costruttore e il nome del modello.

Nel settore 2 sono riportate le classi di efficienza energetica e si evidenzia a quale classe appartiene l’elettrodomestico in esame. Vi è riportata una serie di frecce di lunghezza crescente,ognuna di colore diverso e ognuna associata a una lettere dell’alfabeto (dalla A alla G). La lettera A (e la relativa freccia più corta) indica dunque, a parità di prestazioni, gli apparecchi con i consumi più bassi di energia, l'eventuale aggiunta di uno o più segni "+" significa un ulteriore riduzione di consumi energetici, le lettere E, F o G (con le relative frecce più lunghe) indicano gli apparecchi che hanno i consumi più alti. In questo spazio può essere anche riportato il simbolo dell’ECOLABEL, l’ecoetichetta assegnata dalla Unione Europea che indica un prodotto "più compatibile con l’ambiente". Ha per simbolo la margherita con le stelle come petali e la "E" di Europa al centro.

Nel settore 3 è indicato il consumo di energia, espresso in kWh/anno. Attenzione però: il consumo che viene indicato è quello che si avrebbe in condizioni ottimali di funzionamento,ad esempio nel caso di frigoriferi può variare di molto se si apre spesso,quindi il consumo reale può essere molto maggiore.

Nel settore 4 si trovano dati specifici riguardanti il tipo di elettrodomestico, per i frigo si hanno i volumi e le temperature relative, per le lavatrici si hanno le classi di efficacia di lavaggio ecc.

Nel settore 5 (nell'esempio) è riportato il livello di rumorosità dell' elettrodomestico, ci possono essere anche altri settori a seconda dell'elettrodomestico specifico, il livello di rumorosità è, quando richiesto, riportato nell'ultimo settore

Tutti i dati sulle etichette energetiche dei vari elettrodomestici si possono consultare nell'opuscolo dell'ENEA a questo link

Op24.pdf

I numeri di queste tabelle sono indicativi in quanto si riferiscono al consumo misurato in laboratorio, i valori reali possono essere più elevati  poiché dipendono dal modo in cui l’apparecchio viene usato, specialmente dalla temperatura di lavaggio e dalla frequenza di utilizzo. Ad esempio, per il lavaggio a 90°, che conviene utilizzare solo in caso di bucato estremamente sporco, si deve calcolare un consumo e un relativo costo superiori almeno del 50%.

Lavastoviglie
Acquistando una nuova lavastoviglie andrebbero scelti i modelli più recenti che permettono di effettuare cicli ridotti o rapidi con un risparmio di tempo ed energia anche del 60%.

Prendendo come esempio un numero di coperti pari a 12 ed ipotizzando di fare 220 lavaggi all’anno, pari a circa 4 lavaggi alla settimana, si hanno i seguenti consumi e relativi costi annui:

etichetta efficienza energetica lavastoviglie


Forno
Tipi principali in commercio.
Microonde: ha consumi ridotti rispetto ai forni tradizionali.
Microonde combinato: può essere anche utilizzato come forno ventilato tradizionale o anche come grill.

Forni statici elettrici e a gas: consumano elettricità soprattutto per i cibi che hanno bisogno di preriscaldamento.

Forni ventilati elettrici: sono i più efficienti perché immettono subito aria calda con distribuzione uniforme del calore, permettono la cottura simultanea di cibi diversi con economia di tempo ed elettricità.

Considerando l'uso medio che una famiglia fa del forno si hanno i seguenti costi per tipo:
 - 17 €/anno per il forno elettrico,

 -   9 €/anno per il forno a gas metano,
 - 12 €/anno per il forno a gas liquido,
 - 22 €/anno per il microonde.

Per i forni elettrici da circa 60 litri di capacità la tabella sotto indica i possibili consumi/costi per classe energetica.

etichetta efficienza energetica forno

 

Piani cottura 

“Cucinare" significa sottoporre un alimento all'azione del calore. In ambito domestico l'operazione richiede un forno, un fornello oppure, più raramente, un caminetto o un barbecue. Per secoli legna e carbone sono stati gli unici combustibili impiegati per cuocere i cibi e ancora oggi metà della popolazione mondiale cucina bruciando legna, carbone e letame.
Come è successo per l’illuminazione e per le macchine utensili, l’evoluzione della tecnologia sposta sempre più verso l’utilizzo dell’energia elettrica i sistemi che utilizziamo abitualmente. Nei paesi del nord Europa la cottura ad energia elettrica è già da tempo adottata e collaudata, i piani cottura ad induzione sono diffusi in Germania da almeno un decennio.
I principali sistemi di cottura utilizzati in cucina attualmente sono:

Metano (o GPL)
Resistenze elettriche
Lampada alogena
Induzione

Attualmente la soluzione più efficiente è il piano cottura ad induzione 

Approfondimenti alla pagina www.energoclub.org/page/piano-cottura-ad-induzione
Per confronto sulle varie soluzioni le informazioni alla pagina www.soleinrete.org/page/gruppo-di-acquisto-piani-cottura

Condizionatori
Dal 1° luglio 2003 l’etichetta energetica è obbligatoria anche per i condizionatori d’aria con una potenza refrigerante minore o uguale a 12 kW, alimentati dalla rete elettrica, vale a dire per i condizionatori di piccola potenza, idonei per il condizionamento dei singoli locali o degli appartamenti.

Sul mercato esistono numerose tipologie di apparecchi con diverse modalità di funzionamento (solo raffreddamento o anche riscaldamento) e sistemi di raffreddamento (ad aria o ad acqua).

Come esempio, si riportano i valori relativi ad un modello medio di condizionatore split (la tipologia più diffusa) con potere di raffreddamento di 5,7 kW, raffreddato ad aria, per la sola modalità raffreddamento, utilizzato per 500 ore all’anno.

etichetta efficienza energetica condizionatori

Confrontando questa tabella con le altre si noterà che i condizionatore è di gran lunga l' "elettrodomestico" più costoso in termici economici/energetici, anche considerando un utilizzo medio di sole 5 ore al giorno per i soli tre mesi estivi.

Andrebbero utilizzate, se possibile, pompe di calore abbinate a sonde geotermiche, dato che hanno maggiore efficienza e possono servire anche per il riscaldamento.

Potrebbero essere disponibili nel breve-medio periodo delle pompe di calore alimentate a metano e abbinate ai Chiller: un unico impianto a gas provvede al riscaldamento, climatizzazione e acqua calda sanitaria. L'impianto potrebbe essere assistito da dei collettori termosolari che in questo caso sarebbero utilizzati al massimo anche in estate quando normalmente servono solo per l'acqua calda sanitaria . Attualmente questa tecnologia è disponibile solo per interni superiori ai 1000 m3.

Marchi di qualità energetica ed ambientale

Per gli altri elettrodomestici ed apparecchi elettrici ed elettronici non esiste ancora una etichetta energetica.
Da molti anni esistono molti marchi di qualità ambientale, promossi da singoli stati o dall'Unione Europea,
che considerano generalmente una pluralità di aspetti ambientali secondo un approccio di "analisi del ciclo di vita". Nella maggioranza dei casi, i requisiti per la concessione del marchio si riferiscono alla produzione, all’uso e allo smaltimento del prodotto.

 

I requisiti energetici sono considerati in tutti i marchi ambientali. Alcuni sono diretti esclusivamente (o prevalentemente) all'efficienza energetica, come l’Energy Star e il GEEA, che si applicano alle apparecchiature elettriche.

Tra i marchi più significativi ci sono:

L'Ecolabel dell'Unione Europea (con 19 categorie di prodotto), l'angelo Blu (Blauer Engel) della Germania (con 104 categorie di prodotto), il cigno bianco (White Swan) dei paesi scandinavi (78 categorie di prodotto).

In Italia, le novità relative al sistema Ecolabel (marchio dell'Unione Europea) si trovano nel sito del Comitato Ecolabel-Ecoaudit.

Marchi ben consolidati sono stati sviluppati anche in Austria, Olanda,Canada, Giappone, Francia, Spagna e altri paesi. Il sito Global Ecolabelling Network offre link ai vari sistemi nazionali.

Fonte:

www.enea.it pdf
Guida e informazioni sulle etichette energetiche

www.provincia.torino.it
Guida ai criteri dei marchi ambientali

www.swico.ch pdf
Le potenzialità del "miglior apparecchio"


Altre fonti
www.reteambiente.it pdf
www.mostramida.it
www.romaenergia.org

etichetta efficienza energetica apparati elettrici 
"Energy Star" Il marchio creato dalla US Epa, oggi riconosciuto anche dall'Unione Europea, per molte tipologie di apparecchiature elettriche, elettroniche e di illuminazione che viene assegnato secondo una serie di criteri di efficienza energetica (ed alcuni criteri ambientali). Energy Star è il più diffuso.

Nel giugno 2001 è stato introdotto il programma "Energy Star" per le apparecchiature per ufficio, il cui simbolo o "logo" contraddistingue i prodotti che presentano un uso efficiente dell'energia.

Attualmente possono essere etichettati i seguenti prodotti: computer, monitor, stampanti, fax, affrancatrici, fotocopiatrici, scanner e dispositivi multifunzione.

Illuminazione di interni ed esterni

L'illuminazione di interni ed esterni, incide per un terzo circa della bolletta elettrica in ambito civile.

Il settore delle tecnologie per l'illuminazione efficiente è in continua evoluzione e consente di conseguire risparmi molto elevati, spesso compresi fra il 30% ed il 50%, offrendo contestualmente un comfort visivo migliore.

Gli interventi realizzabili ricadono in due categorie principali:

  • sostituzione di componenti e sistemi con altri più efficienti (lampade, alimentatori, corpi illuminanti, regolatori);
  • adozione di sistemi automatici di regolazione, accensione e spegnimento dei punti luce (sensori di luminosità e di presenza, sistemi di regolazione).

Spesso l'energia elettrica consumata per illuminazione può costituire da sola il 15% della bolletta di una famiglia con un consumo annuo di 800-850 kWh ed una spesa di circa 170 €.

Lampade a confronto

 incandescenza

 fluorescenza

Consumo (Watt)

      100

       20

Rendimento (Lumen)

   1.300

   1.300

Durata (ore)

   1.000

   8.000

Costo (Euro)

       1,3

       18

Costo per 8000 ore di esercizio

    130 Euro

   42 Euro  


Fonte:
www.fire-italia.it
www.mostramida.it

Il programma "GeenLight"

www.fire-italia.it

Sistema di calcolo per il risparmio di energia elettrica
www.portalsole.it

Dossier ENEA sull' illuminazione

www.enea.it

Altri links

www.hempatia.it
www.fire-italia.it

lampada a fluorescenza
Lampada a fluorescenza adattabile ai portalampada ad incandescenza

 

 varie lampade a basso consumo
Vari formati di lampade fluorescenti